Grazie al M° Angelo Gilardino per la conversazione “Io, la chitarra e altri incontri: memorie di un artista”

Venerdì 5 maggio 2017, presso il Piccolo Studio dell’Abbazia di Sant’Andrea a cura dell’Associazione Amici dei Musei di Vercelli, il M° Angelo Gilardino, prendendo come spunto la propria autobiografia e coadiuvato dal giornalista Enrico De Maria, ha intrattenuto il pubblico presente con un’interessante oltre che piacevole “conversazione“.

Nell’arco di poco più di un’ora sono transitati davanti ai nostri occhi quasi fossero reali, talmente era ispirata e precisa di particolari la descrizione dei fatti da parte del M° Angelo Gilardino, alcuni dei personaggi di levatura internazionale che hanno rivestito un ruolo importante – se non decisivo – nella formazione artistica e culturale del Maestro stesso.

La struttura dell’autobiografia “Io, la chitarra e altri incontri: memorie di un artista” non si sviluppa descrivendo semplicemente fatti storici accaduti e riportati in ordine cronologico: il M° Angelo Gilardino ha scelto di raccontarsi attraverso una serie di immaginarie lettere indirizzate alle persone che maggiormente hanno contato nella sua vita.

In una sola serata era impossibile presentare, anche solo tratteggiando, i vari personaggi a cui il Maestro ha dedicato le sue lettere (si rimanda i lettori al suo libro), quindi si è dovuto operare una scelta estrapolando alcuni punti salienti e di interesse anche storico/artistico: le esperte e accurate domande che il giornalista Enrico De Maria di volta in volta rivolgeva al Angelo Gilardino ci hanno portato a conoscere e apprezzare una vita volta tutta all’arte.

Così abbiamo appreso del suo primo incontro con la chitarra, incontro fortuito quando era ancora bambino: un appuntamento che si potrebbe annoverare negli eventi che il destino ci riserva e che sta a noi afferrarli quando si presentano. Certamente il fato che quella sera fece incontrare per la prima volta la chitarra al bambino Angelo non fu superficiale: non gli fece ascoltare la voce della chitarra strimpellata da un qualche musicista dilettante, ma nientedimeno che suonata da Ida Presti, una delle maggiori chitarriste di tutti i tempi! come se il fato gli avesse imposto a chiare lettere: “tu ora non puoi  fare altro che il chitarrista!

Questo motivo conduttore della predestinazione, che altri potrebbero definire “cogli l’attimo“, è presente in quasi tutte – se non tutte – le lettere che formano l’autobiografia: musicisti del calibro di Andrés Segovia, Mario Castenuovo-Tedesco – e altri di cui non si è parlato durante la conferenza quali Arturo Benedetti Michelangeli o Daniel Barenboim che, seppur di sfuggita, si sono incrociati nella vita del Maestro Gilardino – oltre che a personaggi vercellesi di notevole statura culturale quali il Prof. Joseph Robbone, il M° Giuseppe Rosetta, il M° Aristide Colombo e, ricordati con affetto da Gilardino, i primi maestri di chitarra, dilettanti vercellesi che avevano – seppur con i limiti dovuti a questo – la musica nel sangue.

Un momento della conferenza

Curiosa anche la vicenda legata a un quadro che lo colpì da bambino: molti anni dopo lo stesso paesaggio dipinto si presentò ai suoi occhi durante una passeggiata e successivamente – per caso? chi può dirlo… – venne nuovamente ritrovato presso un gallerista dove il Maestro Gilardino era capitato “per caso” e così finalmente poté acquistarlo. 

Dunque non si è trattata di una serata imperniata solo su una esposizione di ricordi, di fatti storici – seppure interessanti e formativi come la vicenda del grande Andrés Segovia, uomo di destra, che non esitò ad esporsi personalmente recandosi come ospite del compositore Mario Castelnuovo-Tedesco, che essendo ebreo era stato emarginato negli anni delle leggi razziali promulgate dal fascismo – ma anche di uno spunto per approfondire alcuni temi fondamentali della vita delle persone.

Senza dubbio il pubblico ha apprezzato questa novità proposta dall’Associazione Amici dei Musei di Vercelli, che ha visto anche la presenza del nostro sindaco Maura Forte e dell’Assessore alle politiche culturali Daniela Mortara.

Per tutto questo ringraziamo il M° Angelo Gilardino con la nostra oramai ben collaudata espressione “Grazie, a presto!

Marco Mattiuzzi

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